Ernest Kurpershoek

 

I  CICLI  PITTORICI  DI  LORI  SCARPELLINI 

 

ACQUA – FUOCO – TERRA – ARIA

Il pittore Lori Scarpellini è un artista versatile che nel corso degli anni ha costruito una collezione di opere imponente. Paesaggio, ritratto, natura morta, egli tutto riesce a dominare.

 Negli anni novanta Scarpellini ha imboccato vie nuove; non più contento di una rappresentazione del mondo visibile, è andato alla ricerca del mistero  straordinario che è alla base della vita.                      

Nei suoi cicli pittorici  tematicamente correlati, egli conduce lo spettatore in un universo senza tempo da dove  tutto ciò che è banale e coincidente è stato eliminato. Nelle pitture di Scarpellini ci sentiamo accolti in grembo al tempo, in un mondo primordiale dominato da pianeti ed elementi naturali. Lì veniamo in contatto col nostro passato, il vero passato,  fonte della nostra esistenza.

Scarpellini ha elaborato questo tema con cicli di pittura legati ogni volta ad uno degli elementi costitutivi del nostro pianeta: cioè Acqua, Fuoco, Terra, Aria.

 Già i titoli poetici dei cicli bastano ad evocare l’atmosfera lontana e idilliaca   emanata dalle pitture: Città del Mare, Pianeta blu è una strada nel sole, Geo-isola nell´immenso spazio dell’ universo, Uno spazio libero verso il cielo.

In questi cicli pittorici sono le forze della natura a dominare l’immagine.

Qui la presenza umana ha unicamente un ruolo simbolico: sì, compaiono delle figure femminili, ma esse mancano di qualsiasi individualità e i loro volti sono rimasti senza fattezze. La loro individualità è tanto poca cosa che a volte perfino la rappresentazione della testa è stata tralasciata.

 Appare evidente che le figure femminili vogliono essere prima di tutto incarnazioni del principio femminile e procreativo in generale che è alla base della natura. Una associazione che viene rinforzata,  poichè sono accentuate le parti femminili delle figure.

Scarpellini non si è limitato ad una semplice rappresentazione di questo mondo primordiale, ma è riuscito mirabilmente ad utilizzare varie prospettive e a lasciare chi guarda non più soltanto spettatore di quel mondo lontano, ma allo stesso tempo participante, sperimentando la sensazione sorprendente di essere contemporaneamente “dentro e fuori” la pittura. Prendiamo come esempio le pitture del ciclo particolarmente suggestivo delle Città del mare. Nella distanza vediamo la scogliera dove si trovano delle ninfe e nell’acqua appare l’immagine tremolante di un sole al tramonto o della luna, ma c’è di più: lo spettatore si sente, per così dire, assorto nella pittura a causa dell’intenso blu omnipresente e di conseguenza portato ad ammirare le marine non solo da un punto di vista lontano, ma  come in un sogno, dalle profondità  del mare stesso.

Lo spettatore è divenuto egli stesso parte della pittura.

Questo principio di “ dentro e fuori”, combinazione straordinaria tra pittura descrittiva e introspettiva, ci fa allo stesso tempo spettatori e participanti, ed è presente in tutti gli altri cicli. Nelle pitture Geo-isola nell´ immenso spazio dell’ universo ci troviamo in mezzo ad un evento cosmico. In Pianeta blu è una strada nel sole siamo abbagliati dal giallo e bianco brillante del sole. E nel ciclo Uno spazio libero verso il cielo balliamo senza peso insieme con le forme leggere e aleggianti che fanno l´elemento aria visibile. Questa identificazione con gli elementi dà alle pitture una qualità quasi mistica che nello spettatore evoca un sentimento di libertà e di spazio.

Scarpellini non si sente obbligato a dipingere seguendo una maniera o una corrente specifica. Egli dispone di grandi risorse artistiche che lo rendono capace di trovare per qualsiasi tema il linguaggio pittorico adeguato. Indipendentemente dal  soggetto egli utilizza delle forme monumentali, cubiste o, al contrario, superfici di espressionistici colori esultanti; come pure una linea pittorica sottile che ci ricorda Paul Klee.  Probabilmente  il Surrealismo è la corrente pittorica a cui Scarpellini si sente più vicino poichè esso non è tanto uno stile, quanto uno stato d’animo che pone l’artista alla ricerca del mondo misterioso nascosto dietro il temporale e il superficiale, per aprirsi al miracolo, al mistero e alla fantasia

 

                                                                                                    Ernest Kurpershoek

Docente al Kunsthistorisch  Centrum in Amsterdam

Amsterdam  2004

 

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Lori Scarpellini